Riscatto morale

Quando ero una ragazzina di 11 anni volli entrare a tutti i costi negli scout, che per le ragazze si chiamavano “guide”. Ero entusiasta, piena di voglia di imparare, fare, scoprire.


La capo reparto all’epoca era una persona che seppe da un lato tenere a freno la mia eccessiva irruenza, dall’altro mi fece imparare a vedere e migliorare i miei pregi. Anche la capo squadriglia fu deliziosa.


Per un anno andò così, poi cambiò tutto, cambiarono sia la capo reparto che la capo squadriglia. Ma fu il primo cambio quello peggiore.


Non so se fu inesperienza (aveva sui 23 anni) o carattere, fatto sta che io e lei non quagliavamo da nessun lato. Io mi trasformai in una persona timida ed insicura, tra l’altro spesso ammalata.


Lei e lo staff attorno a lei erano di quelle persone che valorizzavano una stretta cerchia di… ok, è il mio punto di vista, sia chiaro, quindi magari esagero… ma chi avanzava era perfettina, ruffiana, snob e via dicendo.


Io ero una che per carattere ed educazione non lasciavo mai in disparte le persone. Mi accompagnavo senza problemi con chi di problemi ne aveva. All’epoca ricordo che c’era una ragazza che aveva una placca d’acciaio in testa dai 5 anni ed era un po’ lentina di comprendonio ed un’altra decisamente “semplice” e forse definibile un po’ “tarda”. Ragazze d’oro che avevano qualcosa da dare se le si imparava a conoscere, semplicemente non erano “in”.


E poi io non avevo l’abito firmato, lo zainetto Invicta (erano gli anni dei paninari… bleah) e così via.


E questo mi ghettizzava dal gruppo che avanzava e si lustrava di tutte le patacche che significavano esperienza e avanzamento di grado.


Sono arrivata ad essere “sorpassata” da chi era più piccola di me, perché “non mi impegnavo abbastanza”.


Sono stata dichiarata “dispersa” perché per diverse settimane non mi feci vedere causa malattia (non andavo neanche a scuola, ma questo era ininfluente per chi doveva denigrarmi), ma il reparto si riuniva in 2 stanze senza soffitto, quindi con pareti altissime, riscaldate solo ad un’estremità di una di esse da un camino… luogo ideale per chi un giorno si e uno no si beccava un’influenza o un raffreddore quell’anno.


E quando arrivò il giorno dell’hike per San Giorgio (23 aprile, hike significa che si stava fuori a dormire in tenda e faceva freddo quell’anno!!!) e io non andai perché fino ad una settimana prima ero stata di nuovo ammalata mi fu chiaramente detto che ero un’inetta e o mi facevo vedere per quell’escursione o ero fuori.


Ricordo una telefonata fatta di lacrime e frustrazione, che ancora oggi al pensiero mi viene su il magone… dopo di me fu la volta di mia madre che volle parlare di persona con la capo reparto perché ero stata trattata malissimo da un’adulta… la sua fu una telefonata iniziata con il tu e finita ad urlacci con il Lei. Non la mandò a quel paese perché era un’epoca in cui le parolacce non si dicevano così facilmente come oggi…


Ma questo fu il modo in cui finì la mia esperienza scoutistica. Mortificante, deludente al punto che ho dimenticato nomi, fatti e tante altre cose di quell’epoca. Un tentativo del mio inconscio di cancellare tanta delusione e qualcosa di più, perché in verità da quell’esperienza sono uscita psicologicamente con una gran diffidenza nei confronti del prossimo che ho faticato a rimediare negli anni, anzi, forse non ho mai rimediato completamente.


Ieri in un posto assolutamente non scoutistico, ma “cittadino”, un gruppo di Facebook dove si parla della nostra città, una ragazza mi ha chiesto “ma tu sei quella che era nella squadriglia dei Canguri e mi insegnò l’alfabeto morse che avevi i capelli boccolosissimi, la erre moscia ed eri (e suppongo sarai ancora) una ragazza dolcissima e bella?


A parte che io non mi sono mai sentita “bella” né “dolcissima” in tutta la mia vita… leggere questa descrizione della me stessa di 25 anni fa, di un periodo in cui io mi sentivo una m…a totale e di un’esperienza finita così malamente mi ha fatto venire i brividi!


Il primo pensiero è stato “allora avevo ragione io! Erano le altre che vedevano male! Io stavo facendo bene!!”.


25 anni che mi ripeto questo, ma quando ne hai 15 e persone che hanno 10 anni più di te ti denigrano, non è facile mantenere la propria posizione e nonostante tutto rimani con il dubbio di sbagliare… di essere tu quella nel torto.


Ho scritto in privato a questa ragazza ringraziandola e dicendole che, si, sono io.


Lei mi ha risposto tra le altre cose così: “un bacio un abbraccio fortissimo ed un grazie ancora più grande perché se non fosse stato per te, e credimi è la verità, mi sarei sentita veramente persa, proprio come quando sei uscita.”


Beh, io ho le lacrime per la gioia, la soddisfazione e il senso di riscatto morale, ci credereste???

Commenti

  1.  Che bella persona che sei, adesso sto imparando a conoscerti e ti apprezzo giorno dopo giorno sempre di piu'. E ti ammiro, per aver condiviso questa storia, difficile anche solo da ricordare. Un grosso abbraccio!

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  2. Mi hai fatto venire i lucciconi agli occhi!
    Questo è un bellissimo post, che sottolinea ancora di più che genere di persona sei.  

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  3. L'espereinza scout l'ho iniziata ed affrontata quand'ero un po' più grande rispetto a te, e posso assicurarti, che purtroppo è così un po' dovunque. Parlando poi con un' amica che lo scoutismo l'ha vissuto fino a qualche anno fa diventando un capo di una certa consistenza, sono saltati fuori altarini che a Baden Powell e a tutti quelli che hanno creduto veramente nei suoi insegnamenti, farebbero ballare la rumba nella tomba.
    Per quello che ti riguarda, mi spiace non aver mai visto i capelli boccolosi, ma sul "dolcissima" ci metto firma e controfirma: è che la nascondi dietro a quello che definirei atteggiamento tipico romagnolo, che dissimula fin troppo. ;)

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  4. E' che prima o poi le cose che pesano davvero vengono fuori. Classica dimostrazione che a volte è più saggio quello che si siede sulla sponda del fiume ad aspettare...
    Avevi i capelli boccolosi?

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  5. lo dice lei che avevo i capelli boccolosi!!! io non me li ricordo così 
    e non chiedetemi foto a testimonianza, tanto le hanno tutte i miei e non saprei neanche dove. io cerco di stare alla larga dagli obiettivi dal 1984!!!!! 

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