pause tecniche

in questi giorni di primavera sto sforzandomi a punteggiare la mia giornata con momenti precisi ed obbligati.
la colazione al bar al mattino: per me la colazione nei giorni lavorativi non esisterebbe, giusto il caffè prima di iniziare il lavoro. ma di questi tempi se non mangio qualcosa, non arrivo all'ora di pranzo e la giornata non è in salita, diventa un baratro in cui crollo miseramente senza combinare nulla di buono.
così mi sono imposta la colazione al bar ogni mattina, visto che a casa non la farei proprio.

la pausa caffè e crocette, ma soprattutto crocette dopo pranzo, prima di riprendere a lavorare: fuori di casa, lontano dal pc, dalle piccole faccende che a pc spento finirei a fare... mezzora o tre quarti d'ora dedicati al relax, a volte un po' di più, prima di riprendere a lavorare.

sono momenti che mi servono per arrivare a sera, se no non ce la faccio.

e così, in linea di massima, trascorro questi momenti al bar dei Giardini Pubblici: un po' perché mi piace come luogo, un po' perché per raggiungerlo devo fare 4 passi nel verde; non è un semplice "scendere dall'auto ed entrare nel bar", devo lasciare l'auto, abbandonare la strada, entrare nel verde... è un vero e proprio modo di uscire dal quotidiano per ritagliarmi un momento differente dal resto del tran tran.

dopo pranzo mi siedo all'aperto, bevo il mio caffè e poi tiro fuori le crocette. riesco a dare davvero pochi punti, perché sono distratta di mio e perché mi diverto anche ad ascoltare ciò che accade attorno a me.

la primavera è un momento molto frenetico per i Giardini Pubblici: oltre all'ordinario via vai di un bar che offre anche i pranzi ed ha i giochi per i bambini piccoli, adesso è periodo di gite scolastiche e i Giardini risuonano di risate, grida, rumori di ragazzini di varie età che per un giorno sono liberi dai vincoli dell'aula scolastica.

tempo fa avrei trovato la cosa snervante; oggi invece mi ci diverto pure. ascoltare gli adolescenti è insieme buffo ed istruttivo.

altre volte, la pausa la faccio altrove. in posti più silenziosi, sempre nel verde però! è diventato un elemento essenziale: un minimo di contatto con la natura. non riesco a farne a meno.

mi ritrovo in parchi meno frequentati, oppure mi fermo con l'auto in uno spiazzo con la vista sulla natura, i finestrini tirati giù o la portiera aperta, nel silenzio cinguettante di prati e alberi, ben differente dal consueto rumore cittadino.

ago in mano, filo che scorre sulla tela... e faccio pace con parte del mondo. prima di riaffrontarlo!

Commenti

  1. Sono quei piccoli riti quotidiano che ci rimettono in pace con il mondo.
    Fai bene a concederti questi momenti di serenità :)
    Ti abbraccio
    Sonia

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